ORGANIZZATI FINO AL MIDOLLO
È un curioso fenomeno quello che porta le persone a non riuscire a vivere serenamente i normali momenti della propria giornata in cui non si avrebbe nulla da fare.
Questa difficoltà, comune in effetti, sembra connessa alla sensazione sgradevole di stare come perdendo il proprio tempo a disposizione.
Per fare che cosa?
Beh, per essere produttivi.
Fa sentire soddisfatti spendere il proprio tempo facendo qualcosa, indipendentemente da cosa sia.
Certo, alcune cose possono far sentire più soddisfatti di altre, ma in linea di principio è il rimanere senza fare niente il vero problema.
PERCHÉ È UN PROBLEMA?
Non lo è in effetti!
Non per tutti, perlomeno.
Per chi vive una vita iper-organizzata, tuttavia, non fare niente è davvero un problema.
Perché?
In quanto non ci si potrebbe dire tra sé e sé qualcosa del tipo:
<< Come sono stato bravo! >>
È quindi l’impossibilità di stimarsi per ciò che si sarebbe fatto ciò che spesso farebbe vivere il non fare niente come un qualcosa di sgradevole.
Tutto qui?
Beh, non solo questo.
A ben vedere, infatti, qualcosa si starebbe comunque dicendo a se stessi.
Che cosa?
Un qualcosa del tipo:
<< Come sono stato pigro! >>
Il non fare niente quindi sarebbe un qualcosa doppiamente spiacevole per alcune persone in quanto:
- impedirebbe di valorizzarsi per ciò che si sarebbe fatto;
- faciliterebbe lo svalutarsi per ciò che non si sarebbe fatto.
È questo dunque ciò che teme chi non riesce a stare senza fare niente: quel misto di tristezza per aver perso un’occasione per stimarsi, e di paura per aver trovato un’occasione in più per disprezzarsi.
PERCHÉ CI SI ORGANIZZA?
Semplice, per evitare di vivere queste sgradevoli sensazioni.
Organizzando ogni momento della propria giornata si riesce infatti sia ad evitare di mettersi nella condizione di giudicarsi negativamente, sia ad avvicinarsi ad una condizione in cui ci si potrebbe giudicare positivamente.
PERCHÉ CI SI DOVREBBE LIMITARE NELL’ORGANIZZARSI?
Avere dei momenti vuoti nella propria giornata è un qualcosa di comune nella vita della maggior parte delle persone.
È stressante infatti organizzarsi e rispettare di giorno in giorno gli impegni presi.
Richiede lo sforzo attivo di inibire sul nascere i diversi interessi che potremmo vivere momento dopo momento durante la giornata come effetto dei diversi stimoli esterni.
Le vacanze, dopo tutto, sono tanto attese dalle persone anche per questo: in quanto offrono la possibilità di NON adempiere a tutti i doveri che ci si impone durante le proprie giornate.
Che cosa potrebbe accadere, dunque, se una persona con una vita iper-organizzata incontrasse una persona con un grado di organizzazione più flessibile?
Ci si troverebbe in un classica posizione di scacco.
Da un lato il non fare porterebbe chi ha una vita iper-organizzata a vivere una spiacevole sensazione di ansia e angoscia, a motivo della percezione di stare sprecando tempo prezioso; dall’altro il non avere momenti liberi porterebbe la persona con un livello di organizzazione nella media a vivere un intenso stress, a motivo di quel costante controllo che verrebbe richiesto sul proprio comportamento.
COME USCIRNE?
Ricercare un compromesso è certamente una delle possibili soluzioni che potremmo adottare, in quanto mezzo mediante cui potremmo vedere soddisfatti con maggiore probabilità i nostri bisogni nel rispetto di quelli altrui.
Questo naturalmente comporterà altresì di imparare a convivere con un certo grado di insoddisfazione, derivante dal non poter vedere completamente soddisfatti i propri desideri.
<< È meglio avere il 50% di qualcosa che il 100% di niente >> (Dal film “Fast and furious”)
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È un curioso fenomeno quello che porta le persone a non riuscire a vivere serenamente i normali momenti della propria giornata in cui non si avrebbe nulla da fare.
Questa difficoltà, comune in effetti, sembra connessa alla sensazione sgradevole di stare come perdendo il proprio tempo a disposizione.
Per fare che cosa?
Beh, per essere produttivi.
Fa sentire soddisfatti spendere il proprio tempo facendo qualcosa, indipendentemente da cosa sia.
Certo, alcune cose possono far sentire più soddisfatti di altre, ma in linea di principio è il rimanere senza fare niente il vero problema.
PERCHÉ È UN PROBLEMA?
Non lo è in effetti!
Non per tutti, perlomeno.
Per chi vive una vita iper-organizzata, tuttavia, non fare niente è davvero un problema.
Perché?
In quanto non ci si potrebbe dire tra sé e sé qualcosa del tipo:
<< Come sono stato bravo! >>
È quindi l’impossibilità di stimarsi per ciò che si sarebbe fatto ciò che spesso farebbe vivere il non fare niente come un qualcosa di sgradevole.
Tutto qui?
Beh, non solo questo.
A ben vedere, infatti, qualcosa si starebbe comunque dicendo a se stessi.
Che cosa?
Un qualcosa del tipo:
<< Come sono stato pigro! >>
Il non fare niente quindi sarebbe un qualcosa doppiamente spiacevole per alcune persone in quanto:
- impedirebbe di valorizzarsi per ciò che si sarebbe fatto;
- faciliterebbe lo svalutarsi per ciò che non si sarebbe fatto.
È questo dunque ciò che teme chi non riesce a stare senza fare niente: quel misto di tristezza per aver perso un’occasione per stimarsi, e di paura per aver trovato un’occasione in più per disprezzarsi.
PERCHÉ CI SI ORGANIZZA?
Semplice, per evitare di vivere queste sgradevoli sensazioni.
Organizzando ogni momento della propria giornata si riesce infatti sia ad evitare di mettersi nella condizione di giudicarsi negativamente, sia ad avvicinarsi ad una condizione in cui ci si potrebbe giudicare positivamente.
PERCHÉ CI SI DOVREBBE LIMITARE NELL’ORGANIZZARSI?
Avere dei momenti vuoti nella propria giornata è un qualcosa di comune nella vita della maggior parte delle persone.
È stressante infatti organizzarsi e rispettare di giorno in giorno gli impegni presi.
Richiede lo sforzo attivo di inibire sul nascere i diversi interessi che potremmo vivere momento dopo momento durante la giornata come effetto dei diversi stimoli esterni.
Le vacanze, dopo tutto, sono tanto attese dalle persone anche per questo: in quanto offrono la possibilità di NON adempiere a tutti i doveri che ci si impone durante le proprie giornate.
Che cosa potrebbe accadere, dunque, se una persona con una vita iper-organizzata incontrasse una persona con un grado di organizzazione più flessibile?
Ci si troverebbe in un classica posizione di scacco.
Da un lato il non fare porterebbe chi ha una vita iper-organizzata a vivere una spiacevole sensazione di ansia e angoscia, a motivo della percezione di stare sprecando tempo prezioso; dall’altro il non avere momenti liberi porterebbe la persona con un livello di organizzazione nella media a vivere un intenso stress, a motivo di quel costante controllo che verrebbe richiesto sul proprio comportamento.
COME USCIRNE?
Ricercare un compromesso è certamente una delle possibili soluzioni che potremmo adottare, in quanto mezzo mediante cui potremmo vedere soddisfatti con maggiore probabilità i nostri bisogni nel rispetto di quelli altrui.
Questo naturalmente comporterà altresì di imparare a convivere con un certo grado di insoddisfazione, derivante dal non poter vedere completamente soddisfatti i propri desideri.
<< È meglio avere il 50% di qualcosa che il 100% di niente >> (Dal film “Fast and furious”)
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