DIFFICOLTÀ AD ACCETTARE I CAMBIAMENTI

difficoltà ad accettare

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Cosa si ha difficoltà ad accettare?

Beh, ognuno ha le proprie difficoltà.

“Farsene una ragione” dopo essere stati lasciati dal proprio partner potrebbe essere più facile per qualcuno e più difficile per altri.

Per alcuni, ad esempio, potrebbe risultare più difficile  accettare i cambiamenti che nel corso del tempo interesserebbero il proprio corpo.

Pensate a quanto pesa in alcuni uomini la calvizie o in alcune donne la cellulite.

Per altri, invece, la maggiore difficoltà potrebbe essere legata al non essere riusciti a realizzare un qualcosa di importante nella vita: il lavoro dei propri sogni, una famiglia, etc.

PERCHÉ SI HA DIFFICOLTÀ AD ACCETTARE?

Indipendentemente dal tipo di difficoltà che si starebbe vivendo, sarebbe comunque possibile riconoscere un qualcosa di analogo in tutte le difficoltà ad accettare la situazione che si starebbe vivendo.

La difficoltà di accettazione, infatti, è l’esito di un normale meccanismo psicologico che interessa più o meno tutte le persone.

Se ne parla sempre come di un qualcosa di negativo, di sbagliato.

Eppure non sempre è così.

È proprio grazie a tale difficoltà che le persone si impegnano per cambiare la realtà in cui vivono.

La mente infatti confronta costantemente il mondo che vorremmo con quello che percepiamo.

Quando trova una discrepanza, ce la mostra.

Il risultato è un’emozione: piacevole, quando ciò che stiamo vivendo è simile a ciò che avremmo voluto vivere; spiacevole, per contro, quando  si verifica l’esatto contrario.

Sono queste emozioni che ci guidano nella vita di tutti i giorni, dandoci la giusta motivazione ad impegnarci per vedere realizzati i nostri obiettivi.

difficoltà ad accettare

Non riuscire ad accettare un data realtà, dunque, è strettamente legato ai nostri valori, ai nostri sogni.

Potremmo quindi spingerci ad affermare che tale difficoltà sia un qualcosa di estremamente utile.

Sempre?

No naturalmente; dopo tutto, gli estremismi hanno spesso vita breve a questo mondo.

Cosa, infatti, è valido per sempre, in ogni circostanza,  in ogni luogo?

Intendiamoci: affermare che il non accettare una data situazione non sia necessariamente un qualcosa di negativo non significa di certo che  non possa diventarlo.

Per chi?

Per noi naturalmente.

Siamo sempre noi, infatti, le uniche persone che hanno il diritto di giudicare il proprio comportamento, le proprie scelte, la propria vita.

QUANDO LA DIFFICOLTÀ AD ACCETTARE DIVENTA UN PROBLEMA?

Normalmente, quando paghiamo un costo molto alto, sia esso di tipo emotivo, lavorativo, affettivo, economico e così via.

Ad esempio, può essere il vivere con più ansia determinate situazioni, o il sentirsi più depressi, più abbattuti; può essere il non riuscire ad affrontare un dato evento o la difficoltà che si incontrerebbe nel raggiungere un obiettivo personale.

In pratica, tutto ciò che si avrebbe l’impressione di stare perdendo nel non riuscire ad accettare la propria realtà.

E tanto più si percepirebbe  questa perdita, quanto più il non riuscire ad accettare la realtà diverrebbe per noi un problema.

Vi è dunque un motivo strettamente personale dietro la problematicità dell’accettazione di ciò che stiamo vivendo.

Uno scontro tra desideri differenti, realizzabili, si, ma non contemporaneamente.

Questa sarebbe la vera difficoltà: scegliere quale desiderio conti di più.

difficoltà nella scelta

Il motivo per il quale spesso le persone non riescono a compiere questa scelta è che la vivono come una perdita.

Scegliere, infatti, presuppone non solo avviarsi lungo la strada che porta ad una meta, ma anche non intraprenderne un’altra che potrebbe portare ad una meta ugualmente importante.

Un conflitto interno tra mete opposte, in pratica, a cui si giunge nel momento in cui ci si rimane troppo focalizzati sui sogni che potrebbero venire infranti.

È allora che il non scegliere diventa la scelta più vantaggiosa per la persona, in quanto condizione da cui ammirare dalla giusta distanza entrambe le mete, pur senza mai raggiungerle concretamente.

difficoltà a scegliare

<< Nemo, hai deciso cosa fare? Vuoi venire con me o vuoi restare con tuo padre? >> (Dal film “Mr. Nobody”)

Si vive infatti come più importante la delusione  per ciò che si potrebbe perdere, piuttosto che la soddisfazione per ciò che si potrebbe guadagnare.

D’altronde è così che funziona la nostra mente ed è per questo che è utile giocare d’astuzia con se stessi.

COME USCIRNE?

Massimizzando tutto ciò che potrebbe darci la giusta spinta ad intraprendere una di queste strade.

In pratica:

  • portando a mente tutto che ciò che di positivo si potrebbe vivere nel raggiungere una meta;
  • comprendendo che nell’inerzia vi sarebbe forse la maggiore perdita, in quanto condizione in cui entrambe  le mete non verrebbero mai raggiunte.

E SE ANCORA NON SI RIUSCISSE A SCEGLIERE?

Ciascuno di noi, a modo suo, ha la capacità di comprendere quale sia la via migliore per se stesso.

Delle volte, tuttavia, ce ne si accorge soltanto camminando.

Non abbiate paura di rischiare.

<< L’esperienza è il nome che diamo ai nostri errori >> (Oscar Wilde)

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