GESTIRE I CONFLITTI
EVITARE LE DISCUSSIONI
Ci sono persone che vivono con grande disagio il conflitto.
Lo temono, al punto di fare di tutto per evitarlo, spesso assumendo un atteggiamento compiacente.
Iniziano a comportarsi come se stessero effettivamente dando ragione all’altro, ma in realtà rimangono fedeli al proprio pensiero.
In pratica, provano a spegnere sul nascere un conflitto comportandosi così come pensano possa far piacere all’altro, benché rimangano intimamente della loro opinione.
« A lavar la testa all’asino ci rimetti il ranno e il sapone!»
RICERCARE LE DISCUSSIONI
Altre persone, per contro, vanno proprio alla ricerca dello scontro.
Provocano l’altro, lo sfidano, provano ad aizzarlo contro di loro.
Amano la competizione perché in questa contesa trovano un luogo dove poter allontanare un pensiero su di sé alquanto sgradevole:
«Sei una persona debole, sbagliata, incapace, stupida, fragile..».
Sanno di non esserlo, ma quando questo pensiero emerge in loro, ecco che subito sentono il bisogno di proteggersi attaccando a loro volta.
Sono persone che hanno imparato a salvarsi assumendo l’unico atteggiamento che in passato ha permesso loro di non soccombere all’ostilità altrui: quello aggressivo.
«L’attacco è la miglior difesa!».
FACCE DELLA STESSA MEDAGLIA
Stupisce che l’accondiscendenza passiva o la competitività aggressiva siano spesso motivate dallo stesso scopo: la salvaguardia della propria salute fisica e/o psicologica.
Un eguale senso di fragilità e vulnerabilità regge dunque questi due opposti atteggiamenti, assunti per auto-tutelarsi dai pericoli di un mondo che ha mostrato di sé la sua faccia più crudele.
Come cambiare?
Riuscendo ad acquisire più convinzione nei propri mezzi e risorse, per esempio.
Ma anche circondandosi di persone capaci di mostrarci l’altra faccia del mondo.
Scrivi un commento