PROCRASTINARE
Procrastinare, ossia il rimandare a domani ciò che sarebbe nel nostro interesse svolgere oggi.
Un problema, per molti che si trovano a vivere questo periodo di quarantena, dato dall’assenza dell’urgenza a portare a termine quanto era stato pianificato in precedenza.
Lo sappiamo: il rimanere a lungo in casa può portare a perdere motivazione verso i nostri doveri quotidiani, specie se la gratificazione che ci aspettavamo di vivere viene posticipata, per effetto della quarantena, ad un periodo per ora poco chiaro.
Lo sa bene il genitore che, mai come in questo periodo, si trova sempre più sprovvisto di valide “monete di scambio” con cui motivare il giovane a svolgere compiti di per sé noiosi o poco gratificanti.
CHE COSA COMPORTA?
In simili circostanze, il desiderio di provare fin da subito un piacere rapido ed immediato prevale sul quel sano senso del dovere che in precedenza ci aveva motivati a mantenere la nave sulla giusta rotta.
Il risultato finale di questo continuo posticipare i nostri impegni non può che essere un allontanamento dai nostri obiettivi; se non ora, in quel futuro prossimo in cui la nostra vita vedrà la svolta che tutti stiamo ormai aspettando.
L’eccessivo procrastinare i propri doveri, infatti, porta a prospettarsi il loro adempimento come un’attività ancora più stressante di quella che poteva essere originariamente, motivandoci, come in un circolo vizioso, a vivere la procrastinazione come unica strategia per preservarci dalla fatica del giorno.
Come è facile intuire, demandare ad un futuro incerto l’onere dei propri impegni porta con sé il maturare di convinzioni poco utili su noi stessi, quali il credere di essere incapaci di far fronte all’accumulo degli impegni ora creatosi (riduzione del senso di autoefficacia), o quelle che ci vedrebbero come persone pigre, irresponsabili o di poco carattere (riduzione del senso di autostima).
Diventa quindi di grande importanza riuscire a mantenere dentro di sé la giusta motivazione nel portare avanti le proprie attività quotidiane; da quelle apparentemente più semplici, quali il cucinare, il lavarsi, il tenere in ordine la casa, a quelle forse più complesse e stressanti, come ad esempio il doversi adattare alle nuove modalità digitali per il lavoro in smart-working.
COME USCIRNE?
- Evitando di perdere tempo eccessivo dietro attività aventi come unico scopo quello di distrarci dai nostri impegni;
- Regolarizzando il sonno, in modo da consentire una migliore gestione del tempo a propria disposizione;
- Coltivando interessi capaci di farci vivere con maggiore appagamento il tempo successivo all’adempimento dei nostri doveri;
- Dividendo i compiti a cui siamo chiamati in micro-attività, più semplici e meno stressanti da portare a termine, specie se intervallate da piccole gratificazioni personali.
Ricordate: il migliore momento per interrompere la procrastinazione è sempre quello presente.
<< È il lavoro che non inizia mai quello che richiede più tempo per essere terminato >> (J.R.R. Tolkien)
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PROCRASTINARE
Procrastinare, ossia il rimandare a domani ciò che sarebbe nel nostro interesse svolgere oggi.
Un problema, per molti che si trovano a vivere questo periodo di quarantena, dato dall’assenza dell’urgenza a portare a termine quanto era stato pianificato in precedenza.
Lo sappiamo: il rimanere a lungo in casa può portare a perdere motivazione verso i nostri doveri quotidiani, specie se la gratificazione che ci aspettavamo di vivere viene posticipata, per effetto della quarantena, ad un periodo per ora poco chiaro.
Lo sa bene il genitore che, mai come in questo periodo, si trova sempre più sprovvisto di valide “monete di scambio” con cui motivare il giovane a svolgere compiti di per sé noiosi o poco gratificanti.
CHE COSA COMPORTA?
In simili circostanze, il desiderio di provare fin da subito un piacere rapido ed immediato prevale sul quel sano senso del dovere che in precedenza ci aveva motivati a mantenere la nave sulla giusta rotta.
Il risultato finale di questo continuo posticipare i nostri impegni non può che essere un allontanamento dai nostri obiettivi; se non ora, in quel futuro prossimo in cui la nostra vita vedrà la svolta che tutti stiamo ormai aspettando.
L’eccessivo procrastinare i propri doveri, infatti, porta a prospettarsi il loro adempimento come un’attività ancora più stressante di quella che poteva essere originariamente, motivandoci, come in un circolo vizioso, a vivere la procrastinazione come unica strategia per preservarci dalla fatica del giorno.
Come è facile intuire, demandare ad un futuro incerto l’onere dei propri impegni porta con sé il maturare di convinzioni poco utili su noi stessi, quali il credere di essere incapaci di far fronte all’accumulo degli impegni ora creatosi (riduzione del senso di autoefficacia), o quelle che ci vedrebbero come persone pigre, irresponsabili o di poco carattere (riduzione del senso di autostima).
Diventa quindi di grande importanza riuscire a mantenere dentro di sé la giusta motivazione nel portare avanti le proprie attività quotidiane; da quelle apparentemente più semplici, quali il cucinare, il lavarsi, il tenere in ordine la casa, a quelle forse più complesse e stressanti, come ad esempio il doversi adattare alle nuove modalità digitali per il lavoro in smart-working.
COME USCIRNE?
- Evitando di perdere tempo eccessivo dietro attività aventi come unico scopo quello di distrarci dai nostri impegni;
- Regolarizzando il sonno, in modo da consentire una migliore gestione del tempo a propria disposizione;
- Coltivando interessi capaci di farci vivere con maggiore appagamento il tempo successivo all’adempimento dei nostri doveri;
- Dividendo i compiti a cui siamo chiamati in micro-attività, più semplici e meno stressanti da portare a termine, specie se intervallate da piccole gratificazioni personali.
Ricordate: il migliore momento per interrompere la procrastinazione è sempre quello presente.
<< È il lavoro che non inizia mai quello che richiede più tempo per essere terminato >> (J.R.R. Tolkien)
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